Come sul ponte di uno sciabecco
Un tramonto mozzafiato, una buona compagnia ed un ottimo fiano: gli ingredienti del nostro aperitivo preferito
Noi che viviamo l’estate in una maniera quasi totalizzante, amiamo particolarmente i mesi di giugno e settembre nei quali possiamo ritagliarci piccoli (ma rigeneranti) momenti: questo di cui vi raccontiamo è uno di quelli.
Saliamo dalla rampa che sembra portarci su una nave attraccata al porto: mare sullo sfondo ed il golfo verso nord. Ci aspetta Ana Paula, la cui innata finezza aggiunge una nota piacevole e discreta al nostro ...approdo.
“Vorrei farvi assaggiare questo”. Con i suoi gesti eleganti, ci mostra l’etichetta. Noi annuiamo, sapendo che anche stavolta avrà azzeccato i nostri gusti.
Viene da Rio de Janeiro, dal mondo della danza classica e dell'economia aziendale. Come regalo di laurea riceve un biglietto aereo della durata di un anno, tempo utile per visitare l'Europa e rientrare in Brasile. Lei, però, quel volo non l’hai mai preso: tirocinante in un hotel italiano di montagna, incontra Gino, nel settore da quando era giovanissimo, oggi chef, al timone dello Sciabecco.
Il trasferimento nel Cilento diventa definitivo con l’arrivo di Raffaello: “Ci siamo chiesti cosa fosse più giusto per nostro figlio ed abbiamo scelto il senso della famiglia, l’attaccamento alla terra e la vita di comunità”.
Anni prima, Sciabecco c'era ed era ristorante-pizzeria, con un bellissimo panorama dalla sua.
Poi sono arrivati Ana Paula e Gino e qualcosa è cambiato. Quel qualcosa è diventato una rivoluzione, quando lui ha scelto di invertirne definitivamente la rotta: una cucina contemporanea, legata ai prodotti locali e un po’ anche all’estro del giorno; sì, perché... se vi capita di incontrare Gino in sella al suo inseparabile Liberty, sappiate che è partito alla ricerca di qualche prelibatezza, in preda ad una squisita ispirazione!
Per stasera, “solo” aperitivo per due, accompagnato da polpettine di alici, panzanella ed impepata di cozze.Cominciano ad arrivare gli ospiti per la cena e Ana Paula si congeda.
Raffaello passa con una, due, innumerevoli bontà che lasciano una scia di invitante profumo.
Il sole sta tramontando, c’è una brezza meravigliosa e i colori si mescolano a quelli di un delizioso fiano cilentano: sembra un quadro.
Impugnato il telefono per immortalare quella meraviglia, finiamo per comporre il numero di casa: “Non ci aspettate: non torniamo per cena”.
Giusto il tempo di un paio di sorsi... e mamma e papà sono già a tavola con noi.